L’arte, noi e la tecnologia. A.S. 23/24

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Fondazione Modena Arti Visive

L’arte, noi e la tecnologia. A.S. 23/24

Fondazione Modena Arti Visive torna dopo il grande successo della prima edizione con un nuovo ciclo di lezioni aperte della Scuola di alta formazione dedicato al rapporto tra l’arte contemporanea e le innovazioni tecnologiche del mondo in cui stiamo vivendo. Oggi, più che mai, le interconnessioni tra questi ambiti sono molteplici e mutevoli: le tecnologie digitali sono al contempo strumento di creazione artistica e mezzo della sua fruizione, oltre che stimolo per una riflessione sulla nostra condizione postumana, tra cyborg e antropocene.   
Indagare queste relazioni risulta di fondamentale importanza non solo per comprendere le ultime tendenze della ricerca artistica nelle Media Arts, ma anche per acquisire indispensabili strumenti di lettura della nostra società iper-tecnologica, immaginando nuovi scenari futuribili e possibili rapporti con le macchine intelligenti. Infine, studiare il lavoro degli artisti permette di comprendere le sorprendenti potenzialità del loro pensiero laterale, anche nel campo della ricerca tecnologica e scientifica. 
Il ciclo si inserisce nella programmazione di Modena-City of Media Arts e si terrà presso AGO Modena Fabbriche Culturali (Largo di Porta Sant’Agostino 228, Modena), nella sala ex Cappella, all’interno degli spazi di Future Education Modena. L’ingresso è libero, fino a esaurimento posti.

Calendario degli incontri

venerdì 19 gennaio 2024 dalle 18.00 alle 19.00
Mondi distorti. Sistemi di rappresentazione digitale
Lezione di Evan Roth, artista

Sede: AGO Modena Fabbriche Culturali (Largo di Porta Sant’Agostino 228, Modena), nella sala ex Cappella, all’interno degli spazi di Future Education Modena.

Com’è cambiata la nostra rappresentazione del mondo nel Terzo Millennio? Se prima ci affidavamo alla cartografia per “trovare la strada”, oggi ci affidiamo al web e alla tecnologia. Ma il modo in cui disegniamo il paesaggio intorno a noi è davvero corretta?
I sistemi di rappresentazione utilizzati, oggi come nel corso della storia, affondano le loro radici in una serie di pregiudizi e di distorsioni che sono profondamente legati alle strutture di potere, eppure ci affidiamo ciecamente a questi sistemi per muoverci nel mondo.
Le distorsioni nella rappresentazione del reale e nel mondo delle reti sono al centro della ricerca dell’artista americano Evan Roth, che lavora con la fotografia, il video, l’installazione e la pittura. Con base a Berlino, la sua ricerca visualizza, archivia e sfida la nostra percezione di aspetti tipicamente invisibili delle tecnologie di comunicazione in rapida evoluzione. Analizzando gli usi non intenzionali di strumenti e tecnologie, il suo lavoro affronta gli effetti personali e culturali che circondano questi cambiamenti. 
Relatore: Evan Roth
Nato a Lansing, USA nel 1978, Evan Roth vive e lavora a Berlino, Germania.
Negli ultimi 19 anni ha lavorato nelle istituzioni artistiche, negli spazi pubblici e su Internet, dando vita a dipinti, installazioni, video e siti web. Ha partecipato a mostre in importanti istituzioni in tutto il mondo, tra cui Museum of Modern Art, New York City, Hamburger Kunsthalle, Amburgo, C/O Berlin, Berlino, Jeu de Paume, Parigi, Museum of Contemporary Art Chicago, Smithsonian National Portrait Gallery, Washington, D.C., Whitechapel Gallery, Londra, Biennale di Sydney e Tate Modern, Londra. Nel 2023 Roth ha ricevuto la Stiftung Kunstfonds NEUSTARTplus-Stipendium.

giovedì 15 febbraio 2024 dalle 18.00 alle 19.00
Arti performative tra tecnologie e Metaverso

Lezione di Federica Patti, curatrice

Sede
: AGO Modena Fabbriche Culturali (Largo di Porta Sant’Agostino 228, Modena), nella sala ex Cappella, all’interno degli spazi di Future Education Modena.

La digital performance - o performance digitale in tempo reale - è uno specifico settore di produzione e indagine artistica che vede il gesto tecnologico protagonista e co-autore della creazione di opere, codici e linguaggi sempre più aumentati e iperconnessi, decentralizzati e collaborativi.
In questo contesto, l'avvento del Metaverso rappresenta uno dei cambiamenti fondamentali nell’odierna nozione di performance digitale, che impone la rivalutazione dell'essenza stessa dello ‘stare online’, unita alla ricontestualizzazione di concetti come realtà, spazio-tempo, simulazione, identità e comunità.
Federica Patti ci guida in un viaggio attraverso le opere, per descrivere la rivoluzione estetica in atto fin da inizio Millenio, all’insegna della transdisciplinarietà e del post antropocentrismo.
Relatrice: Federica Patti 
Storica dell’arte, docente e curatrice indipendente, la sua ricerca si concentra intorno alle pratiche transmediali, con particolare interesse verso la digital performance, i temi del postumano e le dinamiche del Metaverso. Attualmente è dottoranda presso l’Università di Torino con una ricerca intorno alla liveness mediale, alle pratiche performative e all’esperienza estesa in ambiente virtuale. Collabora con diverse realtà (fra tutte: CUBO – Centro Unipol Bologna e Romaeuropa Festival) nell'ideazione e realizzazione di mostre e attività educative legate ai temi di arte, scienza, digital humanities. È membro del collettivo LaRete Art Projects e di IKT – International Association of Curators of Contemporary Art. Dal 2020 è tutor del progetto "Residenze digitali". Crea la newsletter LUNARIO - segnali dal Metaverso, ad ogni plenilunio.

martedì 12 marzo 2024 dalle 18.00 alle 19.00
Arte ed ecosistemi “intelligenti”
Lezione di Marco Mancuso, critico

Sede: AGO Modena Fabbriche Culturali (Largo di Porta Sant’Agostino 228, Modena), nella sala ex Cappella, all’interno degli spazi di Future Education Modena.

Le architetture neurali generative che sottendono gli attuali sistemi di Intelligenza Artificiale stanno avendo un impatto crescente e profondamente stratificato nel tessuto culturale, etico e politico della società nella quale viviamo. Gli algoritmi di scraping, analisi e interpretazione di grandi dataset sono infatti da un lato ampiamente utilizzati per le loro potenzialità in termini produttivi e creativi, dall'altro profondamente criticati per le oscure dinamiche estrattive, di categorizzazione e sfruttamento (privacy, lavoro, diritti) che li sottendono. Come già successo in passato di fronte a una tecnologia rivoluzionaria, l'essere umano alimenta la sua propensione al ragionamento oppositivo e binario che non sembra riuscire trovare un efficace ponte di dialogo tra stereotipi evoluzionisti e distopie luddiste, immaginari futuristi e tensioni primitiviste. Attraverso un percorso ricco di storia, riferimenti e casi studio, l'incontro con il critico e autore Marco Mancuso indaga come invece alcuni territori dell'arte, nel rapporto con la filosofia e la tecnoscienza, siano in grado di riflettere in maniera critica sulla pervasività dei sistemi computazionali ad autonomia crescente nelle nostre vite, evidenziando altresì le potenzialità critiche, estetiche e narrative offerte dall'indagine del possibile rapporto tra strutture cognitive umane e non-umane, dall'analisi sulla morfologia e gli immaginari dei nuovi corpi espansi, dall'osservazione delle dinamiche di costruzione dei sistemi di realtà e di post-verità, dallo studio dalle inesplorate forme di autorialità condivisa tra essere umano, macchine e sistemi naturali.
Relatore: Marco Mancuso
Critico, autore e docente, si occupa del rapporto tra arte, tecnologia e scienza, nel dialogo con gli ambiti del design, dell'architettura e del suono. Professore di ruolo presso il Politecnico delle Arti di Bergamo, insegna presso l'Università di Bologna e per il Node Center for Curatorial Studies di Berlino. È dottore di ricerca in Culture Digitali presso l'Università Iuav di Venezia e si interessa a come il discorso interdisciplinare osserva le diverse modalità con cui la tecnoscienza influenza la società e il rapporto tra essere umano e ambiente, studiando parallelamente l'evoluzione delle dinamiche progettuali, produttive e di mercato della media art e dell'arte digitale. Fondatore e direttore del progetto Digicult, ha curato mostre ed eventi a livello nazionale e internazionale, partecipa a conferenze, tavole rotonde ed è stato partner di festival, media lab e istituzioni, tra cui transmediale, Impakt, V2, Baltan Labs, Goethe Institut, Sonar+D, Sonic Acts, Elektra, STRP, Todaysart, Subtle Technologies tra gli altri. È partner del programma EMAP/EMARE, è tra i fondatori del centro studi SSH! - Sound Studies Hub dello Iuav di Venezia e ha pubblicato i libri "Arte, Tecnologia e Scienza" (2018), “Intervista con la New Media Art" (2020) e "Chimera. Il Corpo Espanso per una nuova ecosofia dell'arte" (2023) per Mimesis Edizioni.

Sede: AGO Modena Fabbriche Culturali (Largo di Porta Sant’Agostino 228, Modena), nella sala ex Cappella, all’interno degli spazi di Future Education Modena

Destinatari: docenti di ogni ordine e grado

Durata: 3 incontri di 1 ora ciascuno per un totale di 3 ore.
Sarà rilasciato l'attestato anche partecipando ad un solo incontro.

Numero di adesioni: massimo 30 partecipanti

 

 

 

 

 

 

Programma

Mondi distorti. Sistemi di rappresentazione digitale
Data
Ora inizio
18:00
Ora fine
19:00
Ore totali
1.0
Sede
AGO Modena Fabbriche Culturali
Obbligatorio
No
Arti performative tra tecnologie e Metaverso
Data
Ora inizio
18:00
Ora fine
19:00
Ore totali
1.0
Sede
AGO Modena Fabbriche Culturali
Obbligatorio
No
Arte ed ecosistemi “intelligenti”
Data
Ora inizio
18:00
Ora fine
19:00
Ore totali
1.0
Sede
AGO Modena Fabbriche Culturali
Obbligatorio
No
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