L’itinerario intende offrire uno stimolo allo svolgimento di un progetto educativo incentrato sulla ricchezza linguistica, relazionale e culturale insita nelle classi con alunni di provenienze e/o origini diverse, offrendo un momento di scambio e di arricchimento per tutti.
Attraverso un approccio pratico ed esplorativo, bambini e insegnanti viaggeranno alla scoperta della giornata tipica di un bambino di un altro Paese. Grazie alla visione di una presentazione ricca e dettagliata si conosceranno nuovi e diversi modelli comportamentali e culturali (la famiglia, la scuola, il tempo libero, la cucina).
Il racconto per immagini sarà supportato da strumenti multimediali e oggetti reali che, oltre a catturare l’interesse della classe, permetteranno di fare un’esperienza diretta dell’alterità e di ridimensionare il peso della diversità.
Le mediatrici interculturali, con esperienza di lavoro nelle scuole del territorio, stimoleranno la curiosità anche usando parole della propria lingua e suggerendo l’importanza del plurilinguismo e la valorizzazione delle lingue materne come strumento di conoscenza, per abbattere nuove e vecchie barriere e scoprire la bellezza delle (e nelle) parole.
I giochi, i racconti, gli oggetti sono strumenti imprescindibili per riflettere e creare curiosità, per porre le basi per un dialogo condiviso e profondo e combattere stereotipi e pregiudizi.
Questo progetto educativo assume maggior valore se nasce da un confronto e uno scambio delle docenti con le mediatrici interculturali che vengono attivate nella scuola nella fase di accoglienza di alunni neo arrivati in Italia o con background migratorio. I referenti verranno contattati successivamente alla richiesta per fare una raccolta dei bisogni e per personalizzare l’itinerario.
Elena Puglisi
tel: 059/2589511
email: intercultura@gulliver.mo.it
Adesione.
Sarà il referente a contattare la scuola per concordare la data.
Nel caso non si utilizzi il contributo del Comune, è possibile effettuare il pagamento solamente tramite bonifico bancario o postale, in seguito al ricevimento della fattura.
I laboratori inizieranno con una domanda: “Secondo te da dove vengo? Come si chiama il mio paese?”. A partire da questo stimolo il mediatore si presenterà e consegnerà a bambini e insegnanti un biglietto aereo, indispensabile per viaggiare. Oggetti tipici e immagini di ogni paese serviranno come stimolo per fare ipotesi, insieme ai bimbi, riguardo le caratteristiche fisiche, le abitudini e le particolarità del paese individuato. I bambini saranno i protagonisti attivi di questi laboratori, la mediatrice interculturale li accompagnerà alla conoscenza di un altro paese, userà le loro suggestioni e le loro domande per arricchire di contenuti il laboratorio. L’attività proseguirà con un approfondimento sui nomi propri più comuni, sui loro significati e sulla loro scrittura. La classe sperimenterà graficamente i nuovi nomi appresi. Successivamente la mediatrice mostrerà una presentazione ricca di immagini che raccontano la giornata tipica di un bambino (o una bambina): le abitazioni, la scuola, la famiglia, le abitudini alimentari, i giochi e il tempo libero. Le immagini saranno supportate da stoffe, strumenti musicali e oggetti della quotidianità. Il racconto potrà essere arricchito dall’uso della lingua madre, con filastrocche o canzoni. A partire da questo stimolo, grazie alla guida del racconto la mediatrice interculturale, prenderà il via una attività che permetterà di conoscere da vicino le abitudini, le differenze e le similitudini vissute da un bambino che viene da un paese lontano. La modalità permette agli alunni della classe di mettersi nei panni dell’altro e così facendo di creare nuovi e possibili schemi identitari capaci di spostare e ridefinire l’idea immaginaria di partenza. Sarà possibile scegliere tra: Ghana, Ucraina, Area Maghreb, Est Europa. Metodologia: Laboratorio. Approccio induttivo che ha il duplice scopo di far emergere percezioni sul tema della diversità attraverso le curiosità, i dubbi ed anche dagli stereotipi degli alunni. Sarà inoltre importante far emergere, al contempo, le similitudini tra bambini diversi in età scolare.