Sebbene la famiglia umana abbia avuto origine milioni di anni fa, sappiamo molto del nostro passato. Poche discipline avanzano tanto rapidamente quanto la Paleoantropologia. In pochi anni gli scienziati hanno stravolto la visione tradizionale della nostra evoluzione (che spesso troviamo ancora nei libri di testo delle scuole). Il continuo ritrovamento di fossili e l’utilizzo sempre più comune di nuove e avanzate tecniche di studio del Dna, hanno permesso di riscrivere radicalmente la storia della nostra specie, rendendola meno lineare di quello che si credesse un tempo ma anche molto più affascinante, realistica e sorprendente.
Dimentichiamo la storia, rassicurante ma errata, di una specie, quella di Homo sapiens, destinata a dominare il mondo grazie alla sua intelligenza; dimentichiamo ogni ipotesi di linearità, un cammino trionfante dalle scimmie agli Australopithecus e da questi a un paio di specie di Homo antiche, «preparatorie» del nostro avvento.
Oggi sappiamo che le cose non sono affatto andate in questo modo. Partiamo, quindi, per un viaggio indietro nel tempo, percorrendo a ritroso le tappe dell’evoluzione umana fino a scovare l’antenato comune tra noi e il resto del mondo animale. Dal Neanderthal, il nostro cugino più stretto, all’uomo di Denisova, la prima specie riconosciuta grazie al Dna anziché attraverso i suoi fossili; dai piccoli uomini di Flores, che avevano sviluppato il nanismo insulare, all’Homo georgicus, il pioniere uscito dall’Africa, fino alla famosissima Lucy, australopiteco capace di camminare come noi: un viaggio nel tempo e nello spazio per cercare i tasselli dell’evoluzione umana, che termina con l’incontro dell’antichissimo Panomo, il primate vissuto in Africa tra i sei e i sette milioni di anni fa, l’ultimo antenato comune tra uomini e scimpanzé, finora sfuggito a tutti i “cacciatori di fossili”.
Ricostruendo l’evoluzione dell’uomo, scopriremo che siamo migranti da almeno due milioni di anni e che ce la siamo sempre cavata grazie alla flessibilità: siamo sopravvissuti mentre il pianeta cambiava e il clima oscillava tra il caldo e il freddo in maniera imprevedibile. La nostra storia mostra dunque che ci sono stati molti modi di essere umani, non uno soltanto, e che noi, Homo sapiens, siamo semplicemente l’ultimo ramoscello del grande albero della vita.
Come sottolineano molti paleoantropologi, questo è dunque il messaggio dell’albero dell’evoluzione umana: il valore della diversità.
Dott.ssa Giovanna Menziani
Telefono:059 2056530
E.mail: giovanna.menziani@unimore.it
Sito: www.museopaleo.unimore.it
Adesione
Sarà il referente a contattare la scuola per concordare la data.
Il pagamento va effettuato prima della visita, mediante il sistema di pagamenti elettronici ”pagoPA”. Le modalità sono da concordare esclusivamente con la Segreteria amministrativa al seguente contatto e-mail: patrizia.rufinelli@unimore.it
Sarà reso disponibile materiale (schede, esercizi, giochi) ad integrazione e approfondimento del percorso, per insegnanti e studenti.
Rivolgersi alla referente per eventuali esigenze didattiche; in caso di rinuncia, questa deve pervenire almeno sette giorni prima della data prevista.
L’obiettivo del percorso è quello di raccontare e approfondire la storia dei nostri antenati.
Per farlo, saremo aiutati da fedeli riproduzioni di importanti fossili di ominini, scopriremo chi fossero, come erano fatti, come vivevano e quale ambiente frequentavano. Sarà un approccio interattivo e coinvolgente, basato sulle più recenti conoscenze paleoantropologiche.
Analizzeremo le diverse caratteristiche fisiche e comportamentali e scopriremo le abilità manuali e creative dei nostri antenati, attraverso l'osservazione di campioni di selce e altri materiali litici e la sperimentazione diretta di alcuni aspetti di vita quotidiana, come la pittura rupestre.
Gli alunni infatti si impegneranno nella preparazione dei colori prima di sperimentare la tecnica della pittura nell’arte preistorica.