Il progetto intende avvicinare i bambini alla conoscenza della disabilità e della disabilità adulta, mostrando quante competenze emotive e narrative possono esistere nel mondo interiore di una persona apparentemente diversa, e quante di queste competenze sono comuni a quelle di ciascuno di noi.
Spesso le persone hanno più emozioni che parole per poterle raccontare. Di fronte alle manifestazioni emotive delle persone, si rischia di interpretare ciò che si vede, e di sostituire le parole che la persona non riesce a dire con altre, perdendo così l'occasione di poter arrivare a raggiungere i bisogni profondi della persona.
Anche se per le persone disabili le opportunità di comprendere, elaborare, pensare le proprie emozioni sono più rare, le emozioni e i bisogni sono comunque sempre presenti. Dove non ci sono parole ci sono pianto, spinte, morsi, grida, fughe..., che esprimono in modo concreto il bisogno e l'emozione provate in quel momento.
La sfida educativa è quella di mettere le parole o utilizzare un linguaggio diverso come quello delle immagini, laddove ancora le parole non sono presenti, parole e immagini ricche di contenuti e significati, che descrivano alla persona ciò che sente, ma che ancora non riesce a dire.
Tutto ciò che ha un nome diventa qualcosa di cui si può parlare, tutto ciò di cui si può parlare diventa più gestibile e meno spaventoso di ciò che resta innominato, sospeso, non detto.
Elena De Angelis
elena.deangelis@gulliver.mo.it
Tel: 059 2589559
Adesione.
Sarà il referente a contattare la scuola per concordare la data.
Durante questa attività verrà usato un quaderno delle emozioni dove i bambini annoteranno l’emozione dominante del giorno o del giorno prima e da qui inizierà la discussione.
Se il laboratorio sarà programmato più di una volta dalla stessa classe, di volta in volta ci si concentrerà su un’emozione in particolare.
L’itinerario prevede l’adesione ad un laboratorio di due ore con gli alunni. Lo svolgimento dell’incontro sarà adeguato all’età, sia per il linguaggio sia per l’approccio metodologico, e gli incontri stessi saranno tenuti da uno o due Operatori di un Centro Diurno per Disabili e una o due persone disabili adulte frequentanti il Centro Diurno e considerate “utenti esperti”. Metodologia: Laboratorio. gli alunni saranno stimolati a partecipare attivamente a partire dalla propria esperienza individuale per poi aprire al confronto, al dialogo e alla rappresentazione (per esempio: grafica, messa in scena, gioco)