L’Istituto storico propone un viaggio virtuale nei paesi dell’area balcanica, in particolare negli stati nati dalla dissoluzione dello stato jugoslavo, attraverso una mappa interattiva che offre due percorsi di approfondimento, uno sul processo di integrazione europea di questi paesi e uno sui diritti e la loro violazione.
Francesca Negri
Istituto storico di Modena
via C. Menotti, 137 - 41121 Modena
Tel. 059 219442 - 242377 Cell. +39 3386242556
Adesione
L'incontro, articolato per gruppi di docenti della stessa scuola o per singoli docenti, è dedicato alla presentazione delle attività e dei materiali utilizzati, alla riflessione sull'approccio utile per un efficace insegnamento/apprendimento della tematica.
La mappa interattiva affronta due temi:
Il processo di integrazione europea
Attraverso una mappa geopolitica dell’area, cliccabile sui vari stati, i ragazzi impareranno a conoscere quali sono i criteri fondamentali di adesione e i requisiti necessari perché gli stati che lo richiedono siano ammessi nell’UE e impareranno a che punto è giunto il processo di integrazione del paese. Gli studenti potranno così riflettere sulle condizioni politiche, sociali ed economiche di questi stati e sulle opportunità che si aprono a loro nel diventare membri dell’UE. I link rimanderanno soprattutto a pagine tematiche e a materiale multimediale di approfondimento, reperibili sul sito ufficiale dell’Unione europea (www.europe.eu) e a videolezioni di contestualizzazione storica e geopolitica dell’area, nonché focus di approfondimento.
I diritti umani e la loro violazione
Il secondo percorso verte sui diritti umani e sulla loro violazione; in particolare sulla violazione dei diritti umani che questa regione ha conosciuto a partire dalla guerra degli anni Novanta del ‘900 per arrivare fino ad oggi sulle strade della rotta balcanica con focus legati ad alcuni luoghi: ad esempio da alcuni articoli del quotidiano Oslobodjenje ( Liberazione) di Sarajevo ( a cui è stato riconosciuto il premio Sacharov per la difesa della libertà di pensiero nel 1993) si prenderanno le mosse per parlare della violazione dei diritti dei civili durante l’assedio di Sarajevo; a partire invece da alcune testimonianze di sopravvissuti si affronterà il tema della pulizia etnica e del genocidio di oltre 8000 persone a Srebrenica; Omarska e Prijedor saranno individuati come luoghi che hanno visto la riproposizione di campi di concentramento e di torture e violenze sul suolo europeo e oggi, a più di vent’anni dal conflitto, ancora realtà segnate da forti spinte nazionalistiche e condizioni di discriminazione di una parte della popolazione, in particolare le donne; si toccherà Pristina per parlare dei crimini di guerra e contro l’umanità commessi durante la guerra del Kosovo con la Serbia nel 1998-1999, con gravissimi abusi e soprusi ai danni di appartenenti alle comunità serba e rom così come di kosovari di etnia albanese, compresi oppositori politici; Bihac fornirà l’occasione per parlare delle condizioni disumane in cui vengono oggi costretti a vivere i migranti, che cercano di arrivare in Europa per chiedere il diritto di asilo, nel campo di Lipa.
Ognuno di questi luoghi sarà cliccabile e sarà possibile approfondirne la storia attraverso pop up e link a materiali multimediali ( schede informative, file audio e videoclip in cui gli studentii troveranno interviste a testimoni, interventi di esperti partner del progetto, in forma sintetica e in forma più estesa, approfondimenti di carattere letterario o rimandi a film o documentari inerenti le tematiche affrontate).
Attraverso il viaggio virtuale in questi luoghi gli studenti conosceranno alcuni aspetti della storia recente di questi territori, dalla guerra degli anni Novanta al presente, per riflettere sull’importanza della tutela dei diritti umani in accordo con quanto sancito nella “Carta dei diritti fondamentali della UE” e sulle garanzie di cittadinanza assicurate dall’appartenenza all’UE. Acquisiranno consapevolezza del fatto che questi diritti sono il frutto di conquiste storiche che non possono essere mai date per scontate e acquisite una volta per tutte, e saranno sollecitati a forme di cittadinanza attiva poiché uno dei compiti delle società democratiche è proprio la vigilanza perchè non si verifichino, sull’onda di nazionalismi e sovranismi ricorrenti, forme di discriminazione e lesioni della dignità delle persone.
E’ previsto un lavoro di restituzione da parte delle classi che aderiranno al progetto attraverso la realizzazione di prodotti multimediali che saranno pubblicati sul sito dell’istituto.